(1833-1930)
Emma Baker nasce a New York il 18 agosto 1833, ottava degli undici figli di Cornelius e Jenette Ten Eyck Edgard, in una famiglia presbiteriana di origine inglese. Il padre aveva iniziato a lavorare a New York come commesso, poi come venditore all’ingrosso di tessuti, infine aveva fatto una considerevole fortuna impegnandosi nel commercio del carbone. Emma cresce ad Elizabeth e si trasferisce definitivamente a New York solo nel 1858, dopo il matrimonio con John Stewart Kennedy ( 1830-1909), un giovane scozzese, anch’egli presbiteriano, da poco stabilitosi a New York come titolare della filiale statunitense di una ditta inglese che commerciava in ferro e acciaio. Nel giro di pochi anni John Stewart aveva aperto una sua ditta, si era affermato come un imprenditore stimato e capace nel campo della industria ferroviaria, abilissimo nel risollevare le sorti di imprese in difficoltà, ed era divenuto ricchissimo.
Senza figli, Emma e il marito si erano dedicati alla cura dei molti nipoti e soprattutto a numerosissime iniziative benefiche, contribuendo con somme considerevoli a istituzioni culturali,
sociali, di ricerca, di evangelizzazione.
Alla sua morte John Stewart Kennedy, divenuto uno degli uomini più ricchi d’America, disponeva lasciti e donazioni ad enti pubblici per la metà del suo patrimonio (che assommava a 60 milioni di
dollari), lasciando alla moglie il compito di destinare l’altra metà ad opere analoghe di sua scelta.
L’elenco delle iniziative che Emma finanzia e segue in prima persona è notevole: ricordiamo solo la Hartford School of Mission (che prese il nome di “The Kennedy Schol of Mission”), gli scavi ad Antiochia di sir William Mitchell Romsay, la American Bible Society (di cui fu anche vicepresidente), la costruzione della “Cornelius Baker Hall of Philosophy” della New York University, di cui il padre era stato uno dei fondatori; le iniziative della Waldesian Aid Society, la nuova edizione della Bibbia del prof. Giovanni Luzzi, le opere della chiesa valdese in Italia.
Il complesso di piazza Cavour è, di queste ultime, una delle più impegnative, non solo per l’impegno finanziario ma per il progetto complessivo. Emma volle infatti che ai locali di uso della chiesa ne venissero annessi altri ampi e destinati a creare un polo di servizi sociali per il quartiere, nonché un palazzo di civile abitazione per finanziare con le rivenute degli affitti tutte le attività sociali e religiose della chiesa.
Nello spazio del terreno rimasto libero scelse poi di costruire la Facoltà di Teologia, in procinto di trasferirsi da Firenze a Roma. Emma non riuscì a partecipare alla dedicazione dell’8 febbraio 1914; seguì però il culto in quella che chiamava “my church in Rome”, la domenica di Pasqua di quell’anno.
Malata di cuore Emma Baker Kennedy concludeva la sua vita operosa il 23 luglio 1930.