Settembre 2016
Nel marzo di questo anno, il Parlamento italiano ha istituito il 3 ottobre come "Giornata nazionale in memoria delle vittime dell'immigrazione". Una data non casuale, quella in cui nel 2013
persero la vita, al largo di Lampedusa, 369 migranti che cercavano di raggiungere l'isola.
Per ricordare il tragico evento, ma soprattutto per sensibilizzare l'opinione pubblica al dramma delle migrazioni, da allora vengono organizzate ogni anno iniziative di vario tipo, in diversi
luoghi.
Quest'anno, sulla stessa isola di Lampedusa, alle ore 18 del 3 ottobre, si terrà una cerimonia ecumenica che coinvolge il progetto "Mediterranean Hope" della
Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI), la Comunità di Sant'Egidio e la parrocchia lampedusana di San Gerlando, insiee ai sopravvissuti di quel terribile naufragio. La
cerimonia sarà presieduta dal parroco Mimmo ZAmbito e dal pastore Luca Maria Negro, presidente della FCEI.
La cerimonia di quest'anno ha come titolo "La memoria che segna il presente", un tema che collega il ricordo del passato all'attualità, che diventa occasione per ribadire che
« le morti in mare si possono contrastare aprendo vie di accesso legali e sicure »,
come ha ricordato all'agenzia stampa Nev Paolo Naso, coordinatore di Mediterranean Hope, citando l'esperienza dei corridoi umanitari.